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mercoledì 18 agosto 2010

Cicloturistica del Baldo "Piccolo Stelvio" di Km.93




Martedì 17 agosto 2010. All'arrivo ad Affi è un coro spontaneo di soddisfazione per la bellezza del paesaggio, per la giornata soleggiata con temperatura ideale e in definitiva per aver digerito una pedalata piuttosto impegnativa con piena soddisfazione di chi nel suo intimo l'aveva temuta. Sto parlando del Passo S.Valentino: dislivello da Avio fine paese mt.1.160 per 15 km. con pendenza media del 7,7% e a seguire Rifugio Graziani: dislivello mt.300 per 5 km. con pendenza media del 6% in apparenza favorevole stante la dolcezza del 1° chilometro.
Ritrovo ad Affi davanti alla chiesa con fontana a due passi, partenza ore 9.00.
Si presentano: Bruno Leasi, Orazio Scardeoni, Franco Tellini, Enzo Zancarli + graditi ospiti Giorgio Finesso (ormai un abitue' - G.S.Formigosa) e Valentino Rossi ....in bici ( G.S. San Giorgio).
Il gruppo procede spedito "ma con testa" visto che in valle c'è un vento birichino che Giorgio Finesso si incarica di tagliare e così sarà fino ad Avio dove prendiamo fiato con una ricarica di borracce e una discarica di vesciche pronti per l'assalto.
Mai vista una dissociazione così fulminea, di botto siamo tutti sgranati......evidentemente tutti hanno presente la lunghezza della salita e ognuno la imposta come meglio crede per evitare un crollo finale. E va bene così. L'ultimo ciclista viene affiancato da uno di noi per una compagnia precauzionale fino al 10° km., dopodichè la disgregazione raggiunge il 100%. Punti critici fra il 5° e il 6° km., in zona diga e in zona arrivo dove tutti a turno abbiamo dribblato un mandria di vacche che scendeva beatamente in mezzo alla strada. Pur stanchi dobbiamo guardarle negli occhi per capire se incrociarle a destra o a sinistra, via una sotto l'altra, in uno slalom grottesco. A San Valentino ci si raccoglie al bar "Al Passo"con mangiata di panini nostrani e fette di torta alla ricotta locali pronti per l'ultimo balzo. Ed eccoci al Rifugio Graziani crocevia di bici da corsa e di MTB che scendono precipitosamente dai pendii sovrastanti, vera fusione di passioni complementari fra loro. Si prosegue e come non fermarsi al bar di Bocca Navene, vera balconata sul Lago di Garda di fronte a Campione sulla sponda opposta e alle cime dell'Adamello con accanto la Presanella fino a spingerci a vedere, su una ulteriore passerella, parte di Riva del Garda con sullo sfondo il Gruppo del Brenta. Dopo un altro caffè preso in breve tempo, carichi di caffeina, scendiamo attenti come non mai perchè la strada è stretta e insidiosa e non ammette sbagli. Pensiamo alle nostre famiglie, al nostro stato di beati pensionati e subito la mano corre sul freno. Eccetto Franco, unico lavoratore del gruppo che, non immaginando ancora quando mai potrà andare in pensione, si lascia prendere un po' la mano dalla velocità e in località Novezza, zona ex sciovie, viene tradito dalla sua fedelissima che va in una vibrazione incontrollabile. In questi casi c'è solo da frenare e avere la fortuna che la strada si mantenga diritta! Lo spavento patito lo relegherà in coda al gruppo per tutto il resto della discesa. Da Caprino piombiamo su Affi in pochi minuti, sono le 14.30. Gli sguardi, come detto, sono carichi di soddisfazione quindi........alla prossima!

domenica 8 agosto 2010

Dobbiaco in MTB


Tre amici del Pedale Bancolese: Orazio Scardeoni,Carlo Pizzinati e Paolo Mossini hanno progettato e portato a termine una breve vacanza di 4 giorni dal 26 giugno al 29 giugno. La Casa Alpina in quel di Dobbiaco come efficiente base logistica per partire riposati e rifocillati. La bici scelta è la MTB per quattro tappe tutte prevalentemente su stupendi sterrati in quota che spesso si sovrappongono alla mitica gara annuale SUD DOLOMITI SUPERBIKE (sede del campionato del mondo MTB)

Il giorno d’arrivo, dopo la sistemazione in mansarda ed il pranzo effettuiamo la prima uscita, breve sgambatina d’ambientamento, a P.Cimabanche (m.1500) ed una breve escursione di un sentiero sterrato molto bello che ci porta in quota, a noi sconosciuto…..giusto per ingannare il tempo. Ritorno a Dobbiaco, Km 38, 2h 14’, dislivello 600m.c.a.

Il terzo giorno è previsto raggiungere l’altopiano Prato Piazza. La direzione è il laghetto di Dobbiaco e poi quello di Landro, a Carbonin, a destra, prendiamo per una carrareccia militare, svariati tornanti nel bosco, un fondo parecchio mosso ed accidentato con qualche inserto d’asfalto con una pendenza media del 7,5% costante ci porta a Prato Piazza, la prima cosa che ci colpisce è un forte abbastanza ben conservato della “seconda”ed al Rif. Vallando (2100m) si apprezzano stupendi scorci sul gruppo Cristallo, la Croda Rossa e la Croda del Becco e……si capisce il perché! Ci rifocilliamo, foto di rito e giù a rotta di collo, su un confortevole asfalto che ci porta in un baleno a Brukele (Ponticello) e poi al bivio Braies, facile raggiungere 65/75 km/h nonostante le ruote grasse! Al bivio (1200m) prendiamo a sinistra in direzione Braies, il sole picchia ed inizia un po’ ad infastidire ma per fortuna troviamo la bella forestale nel bosco a sinistra che ci porta, (non senza forti pendenze e grande impegno, siamo scesi tutti e tre di sella in alcuni punti tosti) in quota di nuovo di un centinaio di metri sopra il lago di Braies che è a1500m. Riscopriamo un magnifico laghetto ed, ahimè, l’onnipresente turismo di massa. Ritorniamo in direzione V.Bassa su un velocissimo bigliardo d’asfalto, sul compiuterino leggiamo…..85km/h…ma siamo costretti a frenare per traffico, gulp che strizza!! Rientriamo indenni alla Casa Alpina. Km 60 dis. 2000m c.a. 4h 30’.

Riscaldamento (ne abbiamo bisogno) fino a Sesto poi dalla chiesetta del paese si dipana una stradina in salita, subito impervia con pendenza a due cifre, in asfalto e piano piano ci inoltriamo nel bosco, un po’ di fresco, dopo alcuni chilometri l’asfalto si trasforma in un compatto e polveroso sterrato che con belle zeta ci porta in quota agli impianti di risalita del M. Elmo ( 2000m), viviamo una stupenda cartolina della V.Pusteria in miniatura! Proseguiamo su un sentiero via via più impegnativo verso il Rif.Gallo Cedrone (2200m). Iniziamo a vederlo in lontananza rinfrancandoci, cominciano a vedersi gruppetti di escursionisti che ci guardano con occhio benevolo, credo, ma stupito……non ci sono molti “schizzati” in bici da questa parti . Il “Gallo”ci accoglie, qualcuno tra i turisti si avvicina, ci chiede se siamo saliti con gli impianti di risalita, e si complimenta fotografandoci le bici! Che buono questo strudel!!!!!!!! Foto di ri…ri….rito, guardiamo ancora una volta verso l’alto, una smorfia si dipinge sui nostri visi già un po’ provati dalla fatica ma……non molliamo, su ancora! Il sentirero è stretto, ci sta una bici ed una persona….magra tipo…. il nostro Presidente, alla nostra destra un pendio ripidissimo che somiglia molto al vuoto, la Val Fiscalina è una miniatura…ciotoli e roccette aguzze da evitare, le nostre biammortizzate fanno egregiamente il loro dovere. Sentiamo tutti e tre una escursionista che esclama ad alta voce: “ mamma mia ma come fate?” E’ un vero incitamento, almeno per lo scrivente, su ancora…..a 2400 e rotti siamo al Rif. Sillianer bello ed imponente, credo sia aperto tutto l’anno, un po’ sotto c’è la sella Sillianer e l’ Austria che ci aspetta dal basso…..ma proprio dal basso, circa 1300m sotto di noi! Il giacchino antivento è d’obbligo, ci sono delle grosse placche di candida neve qua e là, ci giochiamo sopra come bambini, mi chiedo se spariranno prima della fine dell’estate. Siamo molto felici d’essere arrivati cosi in alto e anche che le salite dure siano finite, viste mozzafiato da entrambi i versanti. Imbocchiamo il sentiero che ci porterà a Sillian, in valle, è la prima volta che l’attenzione è veramente al massimo, il fondo è martoriato ed instabile con ciotoli, roccette e tornantini stretti, la pendenza al limite del ribaltamento ed i polsi iniziano ad avere qualche problemino, dopo alcuni chilometri finiscono le grosse difficoltà, ci fermiamo qualche minuto per riprenderci, qualcuno getta un po’ d’acqua sui freni a disco che si mettono a sputare come ferri da stiro a vapore!!!!! La seconda parte della discesa è uno sterrato bello compatto, al nostro passaggio nuvolette di polvere, arriviamo indenni ed impolverati in valle, rientriamo nella ciclabile, varchiamo il confine in direzione Dobbiaco nella cui miglior gelateria ci concediamo un mega gelato, ce lo siamo proprio meritato! Qualcuno spedisce la foto del gelato a casa….non faccio nomi! Ritorniamo alla Casa Alpina e tra un commento ed un altro prepariamo i bagagli per il ritorno. Km 56 4h 53’ dis. 2000m c.a.

Quattro giorni piacevoli con un sole stupendo, temperatura mite e grande allegria da parte dei “pedalatori”, amici.

paolo mossini

Blog del Pedale Bancolese

Questo blog dedicato al ciclismo e a tutti gli appasionati della bicicletta e vuole essere un modo alternativo per nuove idee e per chi vuole farsi sentire.