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mercoledì 29 giugno 2011

"Ciclopedalata delle Ciliege" - Peri - Fosse di Km. 103





Sabato 25 Giugno: giornata piena di sole con umidità bassa, il che ci permetterà una panoramica sul Garda dai Monti Lessini come non mai. Si parte dal Mercato Ortofrutticolo di Valeggio S/Malle ore 8.30.

Si presentano: Felice Bassotto, Livio Boscaini, Giorgio Guernieri, Andrea Dalolio,
Franco Tellini, Marco Zancarli, Enzo Zancarli + Fulvio ospite gradito del gruppo Guidizzolo. Strada piacevole come la compagnia che alterna momenti loquaci a momenti pensierosi vuoi per chi è la prima volta (Felice, Marco, Andrea) vuoi per chi ha la bici nuova da testare in salita (Felice, Livio) o vuoi per chi, reduce da una settimana in montagna, spera una volta tanto di avere vita facile (Franco). Un cartello ad
inizio salita avverte: lung. 9 km.- disl. 800 mt.- p. media 8.9% terminando con un minaccioso p. max 15% a mio avviso un po’ esagerato (vedi 7° km. per 600 mt.). Forse per il cartello e anche un po’ per i primi 500 mt. subito al 10%........fatto sta che Andrea alza un bandierone bianco, saluta tutti, gira la bici e ci lascia gli altri 8.500 mt. tutti per noi. Dispiace, ma se non senti dentro le sensazioni giuste è meglio così…..il ciclista oltre alle gambe deve usare anche il cervello. Che dire della salita. Tutto come previsto…….mancando la “lepre” Livio fa la lepre di se stesso immolandosi in un mare di sudore con un tempo di 52’e 57", mentre gli altri, pur desiderosi di fare una buona prestazione, salgono accortamente pensando al dopo. Questa accortezza viene scambiata per crisi da una ciclista biondina che incoraggia Enzo e Marco con un “dai che è l’ultimo chilometro”. Certo.... sale bene.....forse abita a Peri e va tutti i giorni a Fosse a prendere il pane! Il più beato di tutti è certamente Fulvio che sale seraficamente e conclude la sua performance almeno 30' dopo gli altri arrivando, come si dice, a scodelle lavate. Quindi morale alto anche per lui, un buon caffè e via in discesa alla caccia un pò disperata delle ultime ciliege che troviamo più sotto dopo il bivio per Sant'Ambrogio di Valpolicella. Ogni ciclista adotta un albero, sono veramente al limite, ma di una bontà esagerata, sanguinolente, tanto che Marco si inventa un rigagnolo sul braccio e fingendo di essersi fatto male fa gelare il sangue a Giorgio e Fulvio. Si ride, foto, panorama perfetto sulla piana sottostante con la rocca di Garda e Sirmione in evidenza. Si chiude l'anello a Sega e si risale per la strada fatta in precedenza verso Piovezzano e su ancora fino allo scollinamento di Pastrengo. Livio, non ancora pago della fatica, scatta con un buon piglio, ma Enzo si incarica di inseguirlo e di metterlo a ruota per toglierli almeno questo GPM sia pure di 3^ categoria. Replay in cima alla salita della pizzeria prima di Valeggio dove Livio, approfittando della presa di fiato generale, scatta sorprendendo parzialmente Giorgio e poi a seguire Enzo in una battaglia fin dentro Valeggio dove " l'uomo nero" si deve accontentare del terzo scalino del podio. Ci si raduna alla fontana, una bella lavata di faccia sembra levare anche un pò di fatica che tutto sommato non è stata neanche esagerata. Per la cronaca Franco T. ha fatto il giro con partenza e arrivo a Mantova.
Un giro certamente da ripetere in futuro.

lunedì 27 giugno 2011

Zoncolan e Crostis


Giovedì 23 giugno alle 7 in punto Aurelio Battiston, Marco Allevi, Giovanni Maddalena e Luca Maretti, sono partiti per l'annuale raduno UIC , l'associazione che unisce gli amanti delle grandi salite alla quale i nostri soci sopracitati aderiscono, che quest'anno si è svolto in quel di Arta Terme località Friulana in provincia di Udine. Programma, giovedì pomeriggio subito salita al mitico Crostis, magarì, arrivati là una perturbazione copriva praticamente tutta la montagna con nuvole a dir poco minacciose, si decide così al momento di deviare per un giro un pò più leggero direzione Paluzza per evitare di beccare l'acqua, per salire alla forcella di Lius, passo del Duron e ritorno da Paluaro, 36KM circa. Già dall'inizio si deduce che la strada è tuttaltro che facile 6 KM che portano ai 1070 mt (slm) con pendenze che raggiungono il 19%, poi per passo del Duron, praticamente saltato senza grandi fatiche e ritorno per una bellissima strada panoramica tra paesini e natura.

Venerdì mattina, dopo colazione, visto che il tempo non è male Luca decide di affrontare lo Zoncolan da Ovaro,il versante affrontato nell'ultimo giro d'italia, mentre Aurelio, Marco e Giovanni, decidono la scalata da Sutrio, salita affrontata nel giro del 2003 e tappa vinta da Gilberto Simoni, un pò meno impegnativa nei primi 9 Km ma terribile negli ultimi 3. Il versante di Ovaro (terribile) 10.2 Km con pendenza media del 11,9 % ma con i 5 Km centrali mai sotto al 15%. il  garmin di Luca  ha addirittura segnato 2,5 km con pendenza media del 16,6. Luca dopo aver scalato Salla Valcalda si getta in discesa verso Ovaro e alle 10,30 in punti si trova davanti alla porta dell'inferno. Dopo un ora e mezza di fatica e dopo aver sudato sette camicie, dato che il versante da Ovaro era sotto vento un caldo umido accompagnava la scalata.
Senza darci appuntamento , ci ritroviamo sulla cima dello Zoncolan alle 12 precise.
Foto di rito, cambio di maglie(bagnate e dire poco) e giù in picchiata a Sutrio , proseguendo per Arta Terme dove troviamo un ottimo ristorantino per rificillarci, dopo le fatiche, con pasta e torta di ottima fattura.


All'ora di cena, ci ritroviamo con gli altri soci UIC ( una ventina circa) i quali con a capo il presidente Giorgio Rossini decidono per l'indomani. Ritrovo a Sella di Rioda, una sessantina di chilometri da Arta Terme per l'inaugurazione del nuovo passo, foto di gruppo e pranzo a Casera Razzo. Luca e Giovanni, visto il poco tempo rimasto , domenica si torna a casa, decidono di declinare l'invito e di scalare il Crostis, salita annullata all'ultimo giro d'italia prima dello Zoncolan, mentre Aurelio e Marco accettano. Sabato mattina Luca e Giovanni partono in bici per il Crostis, dopo aver scalato Sella Valcalda, per Luca è la seconda volta in due giorni, arrivati a Ravascletto prendono la diretta per Tualis senza passare da Comelians, altitudine 900m (slm) ed in 10KM porta al Monte Crostis 1982m(slm), salita molto bella quasi tutta nel bosco con cartelli che segnalano Km per Km la pendenza che si andrà ad affrontare. Arrivati in cima il tempo dapprima molto bello e con temperatura gradevole in un batter d'occhio si rannuvolava e la temperatura scendeva rapidamente tanto da far decidere ai due ciclisti di vestirsi e scendere velocemente per paura della pioggia. Aurelio e Marco si recano all'appuntamento con gli altri soci per foto e pranzo, scalando dapprima la Forcella del Lavardet poi Sella di Razzo ed in fine il Valico di Ciampigotto dove è posizionata  anche l'ottima  trattoria ( casera Razzo) dove i nostri ciclisti  hanno degustato prelibati piatti locali..
Concludendo, una tre giorni di montagna in compagnia , scalando cime mitiche e ritrovandosi con amici che si incontrano una volta all'anno tutti amanti della bicicletta e delle nostre bellissime montagne.
Il raduno UIC del 2012 dovrebbe svolgersi a Dobbiaco. Arrivederci

mercoledì 15 giugno 2011

Da Sanremo a Nizza..........



Sabato 11 Giugno 2011 il pedalatore bancolese Roberto Fornari, in perfetta divisa sociale, stimolato da una chiaccherata con l'altro Roby del gruppo, ha effettuato un interessante percorso ponentino che partendo da Sanremo l'ha portato a Nizza, cuore della Costa Azzurra, passando per quella strada chiamata "l'alta cornice" che sovrasta la costa tirrenica ad un'altezza di 500/600 mt.
Dopo Sanremo verso ovest, si incontra Ospedaletti che è
noto per avere il clima migliore di tutto il Mediterraneo (Mare Nostrum); dopo qualche chilometro si arriva a Bordighera.

Passando per un'area densamente urbanizzata (poco adatta
al ciclismo) si arriva in breve a Ventimiglia e da lì, fatti altri 5 Km,al
confine di stato che è in corrispondenza di un'area chiamata "Rocce rosse"(così chiamata perchè la scogliera sembra bagnata da una gigantesca
chiazza
sanguigna) dove risiede un museo paleolitico che custodisce gli scheletri dei nostri progenitori sapiens, antichi abitanti di quest'area.
Superato il confine identificato dai vecchi edifici doganali, con l'accompagnamento del benevolo augurio dei gendarmi francesi, si giunge subito a Menton (Mentone) che mostra immediatamente e palpabilmente la differenza tra la povertà della costa italiana e la ricchezza di quella
francese.

Poco fuori Menton si inizia leggermente a salire, entrando a Cap Martin, poichè questa seconda località sorge su un promontorio roccioso, ed appena fuori dal paese si imbocca sulla destra la salita per l'alta cornice. La salita, pedalabile e costante, si inerpica tra ville e macchie di splendida vegetazione mediterranea strabordante di fiori colorati ed inebiante di profumi.
A metà salita, per chi vuole fermarsi, si incontra il villaggio di Roquebrune dove vive da circa 2.000 anni un immenso ulivo piantato dai romani (antichi) ed ancora fruttifero di saporitissime olive.

Arrivati al culmine della salita la strada procede più o meno in quota, ma attraverso un paesaggio diventato più selvaggio e roccioso; ancora qualche chilometro in lievissima salita e si perviene a "La Turbie" ove risalta a picco sul mare il "Trofeo delle Alpi" (di cui si allega foto, ahimè sfocata), fatto erigere da Ottaviano Augusto dopo aver debellato la rivolta dei galli, conquistati da Giulio Cesare solo pochi decenni prima.
Prima e dopo La Turbie, affacciandosi dal parapetto stradale ci si accorge di sovrastare una baia di ampiezza 4/5 Km solcata da numerosi natanti e, sulla terra ferma, densamente costruita con altissimi palazzi e più verso monte villette con piscina: è Montecarlo in tutto il suo sfarzo. Di tale nota località non sono state prese immagini poichè l'autore (ciclista) non condivide l'immagine di capitalismo parassita che trasmette anche vedendola dalla cornice.
Nizza è ormai abbastanza vicina, pertanto si prosegue sempre sull'alta cornice (pare ci siano anche una media ed una bassa cornice) che a tratti devia un pò all'interno, aprendo scenari spettacolari sulla Provenza; si scende poi a rotta di collo per gli ultimi 6 Km che terminano proprio in città (anche qui ho preso una foto sfocata giacchè il cellulare meglio di così non può fare).
Quest'area è morfologicamente molto interessante perchè la costa montuosa sulla quale sono tagliati gli ultimi 3 km di discesa (al 10% dichiarato) è a picco sulla pianura occupata da Nizza, perciò la strada sbocca ripidissima proprio su un asse residenziale piuttosto importante parallelo alla montagna.
La lunghezza di questo percorso è poco meno di 57 Km, ma ora si deve tornare a casa per la stessa strada e, come visto più sopra, la salita da questo lato è piuttosto impegnativa.............. (tra andata e
ritorno 4 ore e 50 minuti in sella).







mercoledì 1 giugno 2011

" GF Carlo Dapporto " di Km. 95


Sanremo - 3 Ottobre 2010
Il Ped. Bancolese sul Poggio di San Remo.
Tale avvenimento si è verificato in occasione della GF Carlo Dapporto, indimenticato attore nato proprio nella città dei fiori, cui ha partecipato il nostro tesserato Roberto Fornari sfoggiando la nuova divisa.
Il percorso, di straordinaria bellezza, parte da Sanremo e segue la SS Aurelia fino ad Imperia dove, dopo repentina svolta a sinistra, risale la valle del torrente Impero. La salita è lunga, ma molto dolce e dopo lo scollinamento sulla cresta appenninica inizia una vorticosa discesa che riporta i ciclisti nella stupenda valle Argentina. Lo sbocco della valle ad Arma di Taggia è il preludio alla scalata del Poggio, lunga circa 4 km, ma assolutamente pedalabile e con spettacolare vista mare. La fatica, dopo 95 Km intensi, termina proprio sul mitico Poggio tra due ali di folla festante.

Blog del Pedale Bancolese

Questo blog dedicato al ciclismo e a tutti gli appasionati della bicicletta e vuole essere un modo alternativo per nuove idee e per chi vuole farsi sentire.